Introduzione
Se pensi che le fate siano solo esserini luminosi che spargono polvere magica…
siediti, ti devo rovinare l’infanzia.
Nel mondo dell’urban fantasy, le fate non indossano tutù e non ti aiutano a volare.
Vivono nei vicoli dimenticati delle città, nei locali dove la musica ti ipnotizza, e dietro porte che non dovrebbero esistere.
Sono eteree, sì. Ma sono anche crudeli, manipolatrici e brillanti nel mentire.
Origini antiche, inganni moderni
Il folklore europeo ci ha lasciato un intero arsenale di fate:
– le sidhe irlandesi,
– le seelie/unseelie scozzesi,
– le dryadi, le nixie, le banshee…
Tutte diverse, tutte con una cosa in comune: ti fregano sempre.
Un tempo si diceva che bastasse accettare un dono da loro – un frutto, una parola, un bacio – per finire intrappolati nel loro regno per cento anni (o peggio: un’eterna recensione su Goodreads).
Le fate nelle città: magia sotto cemento
Nel mio universo urban fantasy, le fate non abitano boschi o colline.
Vivono in mezzo a noi.
Le trovi nei rooftop bar, nei negozi vintage che aprono solo a mezzanotte, o in quel locale dove giuri di aver visto una porta sparire.
Le fate urbane sono regine del mimetismo.
Parlano tutte le lingue, bevono cocktail con nomi impronunciabili, e possono farti innamorare solo con uno sguardo.
Ma attenzione: non dimenticano mai un’offesa.
E non fanno niente per niente.
Bellezza letale
Una fata può sembrare la tua salvezza.
Può offrirti un desiderio, un’occasione, una via d’uscita.
Ma nel loro mondo, le regole non sono umane.
Una promessa fatta a una fata è più vincolante di un contratto legale.
E infrangerla… può avere un costo altissimo.
(Tipo: vivere in uno specchio per l’eternità. Senza Wi-Fi.)
Conclusione
Le fate urbane sono il volto glamour del pericolo.
Belle da togliere il fiato, intelligenti oltre il tollerabile, e soprattutto: sempre avanti di tre mosse.
Nel prossimo episodio della saga, potresti scoprire che una fata si è già infiltrata nella tua storia preferita…
e stava muovendo i fili da dietro le quinte.