Ti è mai capitato di lavorare su un brano senza segni di prova (rehearsal marks)?
A me capita, purtroppo, ancora troppo spesso. E posso dirlo con franchezza: è un incubo.
Quei semplici simboli - lettere, numeri progressivi o numeri di battuta, racchiusi in un quadrato o cerchio - fanno davvero la differenza.
Da direttore, perdo tempo, energia e concentrazione quando, durante la prova, si decide di ripartire da un punto preciso e bisogna “cercare” la misura in partitura.
Se nemmeno i musicisti hanno segni di prova chiari sulle parti, la faccenda diventa lunga e fastidiosa: si crea confusione, si perde il ritmo del lavoro… e spesso anche la pazienza.
E come compositore, non posso immaginare una partitura senza segni di prova.
Personalmente preferisco quelli che indicano i numeri di battuta: sono immediati, chiari e precisi.
Li uso sempre, e li considero un elemento fondamentale per lavorare bene.
Il mio consiglio?
📌 Se stai pensando di acquistare un brano, controlla l’anteprima della partitura!
Se mancano i segni di prova (o se l’editore usa solo i numeri in piccolo senza segni di prova) rifletti bene prima di acquistare il brano.
Oppure, se proprio vuoi acquistarlo, chiedi all’editore che vengano inseriti: è una condizione minima per poterlo usare in modo serio.
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