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Passeggiata culturale nel centro storico di Pisa


Vivi Pisa con IterPopuli

Una guida digitale da usare prima e durante il viaggio, che ti accompagnerà in una passeggiata culturale unica e trasformativa tra i monumenti più iconici della città.


Alla scoperta del centro storico di Pisa👇

📌 Le origini etrusche e romane


📌 La Piazza dei Miracoli: Duomo, Battistero, Torre Pendente e Camposanto


📌 Capolavori medievali: affreschi di

Buffalmacco e i pulpiti di Nicola e Giovanni Pisano


📌 Luoghi simbolo: Santa Caterina, Santa Cristina e la tomba di Enrico VII


📌 Musei: Museo delle Sinopie, Museo dell’Opera del Duomo e le Navi Antiche di San Rossore

🚶‍♂️ Passeggiata nel centro storico di Pisa


🌅 Ideale per viaggiatrici e viaggiatori curiosi e per chi vive a Pisa o nei dintorni


🌟 Un'esperienza da condividere con la persona speciale


🍷 Guida culturale per conversazioni interessanti


📱 Guida digitale facile da usare con ogni dispositivo

📱 Come funziona la Guida IterPopuli

  • 🕔 PRIMA DELLA PARTENZA

    Puoi leggerla comodamente da casa prima di partire, su qualsiasi dispositivo. Scegli i temi che ti risuonano e costruisci il tuo itinerario su misura.

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    Portala con te per leggere i contenuti (su smartphone o tablet) direttamente davanti ai luoghi descritti, lasciandoti guidare sul posto dalla guida IterPopuli.

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    La guida si aggiorna continuamente con nuovi contenuti, studi e riflessioni (senza costi aggiuntivi!) e ti stimola a tornare per una nuova esperienza trasformativa.

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🔍 Come si fabbricava la paura nel Medioevo (e come si fabbrica ancora oggi)?

La guida IterPopuli ti accompagna a vedere i quattro monumenti simbolo di Pisa per mostrarti come il potere abbia usato l’arte per plasmare la società attraverso la paura. Nel Medioevo, la paura non era una semplice emozione spontanea, ma uno strumento costruito e messo in scena dal potere per orientare la vita delle persone.


Il Duomo, insieme al Battistero, alla Torre e al Camposanto, con i loro affreschi, pulpiti e sarcofagi, diventavano veri e propri “media” visivi: strumenti capaci di educare, commuovere, impressionare… e soprattutto spaventare. Oggi quelle stesse opere sono chiavi di lettura del presente: continuano a parlarci dei meccanismi con cui, oggi come allora, vengono costruite le nostre paure collettive.

📎 ​Luoghi e personaggi che scoprirai con IterPopuli

  • 🕍 Cattedrale di Santa Maria (Duomo)

    Il Duomo non era soltanto una chiesa, ma un vero microcosmo simbolico scolpito nella pietra. Le proporzioni, calcolate sui numeri dell’Apocalisse e della Bibbia, evocavano la gerarchia dell’ordine divino.


    Entrare nella cattedrale significava immergersi in un theatrum sacrum fatto di luce, geometrie e immagini che istruivano e insieme incutevano timore reverenziale.


    Al suo interno si trova il pulpito di Giovanni Pisano, predica scolpita in marmo che mostra il destino delle anime e ammonisce i fedeli con la forza delle immagini.


    👉 In che modo queste architetture e sculture trasformavano la fede in uno strumento di timore e obbedienza?

  • 💧 Battistero di San Giovanni

    Il Battistero nacque come manifesto civico, espressione dell’autonomia comunale pisana rispetto al potere arcivescovile del duomo.


    Qui l’arte non era semplice decorazione, ma un racconto significativo: nel 1260 Nicola Pisano scolpì il celebre pulpito, capolavoro che fonde modelli classici e narrazione biblica, segnando una svolta nell’arte medievale.


    Il Battistero è quindi luogo in cui si da entra a far parte della comunità cristiana, ma è anche uno spazio politico e simbolico, dove immagini e architettura comunicavano potere, fede e paura.


    
👉 In che modo un luogo di nascita spirituale poteva diventare anche uno strumento di potere e di timore collettivo?

  • 🔔 Torre Pendente

    Oggi la conosciamo come icona turistica, ma nel Medioevo questo campanile aveva un significato molto diverso.


    Il suono delle sue campane regolava la vita della comunità: chiamava alla preghiera, segnava i momenti solenni, annunciava emergenze e decisioni collettive. La sua verticalità, proiettata verso il cielo, era percepita come un segno di forza della Chiesa pisana, capace di dominare lo spazio urbano e lo sguardo dei cittadini.


    Persino le sculture scolpite alla base partecipavano a questa funzione morale: animali fantastici e figure allegoriche che mettevano in scena la lotta tra bene e male, ammonendo chiunque passasse che il peccato e il pericolo erano sempre in agguato.


    👉 In che modo un campanile poteva essere al tempo stesso voce della fede, emblema del potere e monito contro il peccato?


  • ⚰️ Camposanto Monumentale

    Nato alla fine del Duecento come cimitero della chiesa madre, destinato a custodire tombe e sarcofagi antichi, il Camposanto divenne presto una sorta di luogo di pellegrinaggio.


    Camminare tra i suoi corridoi e osservare gli affreschi di Buffalmacco equivaleva a seguire una predica domenicana tradotta in immagini: la caducità della vita, la certezza della morte e la paura del Giudizio Finale erano dipinte sulle pareti per ammonire i fedeli.


    Tra i sarcofagi, il più celebre è quello di Beatrice di Lorena, madre di Matilde di Canossa: un’opera di epoca romana con una scena del mito di Fedra e Ippolito che inaugurò la tradizione pisana del riuso dell’antico, trasformando reperti pagani in strumenti di memoria e autorità cristiana.


    👉 Come potevano gli stessi muri parlare insieme di morte e speranza, unendo l’eredità pagana all’autorità cristiana?

  • 🎨 Gli affreschi spaventosi di Buffalmacco

    Del ciclo dipinto da Buffalmacco nel Camposanto Monumentale la cosa più sorprendente è la totale assenza della raffigurazione del Paradiso.


    Ci sono invece il Trionfo della Morte, il Giudizio Finale di Cristo che separa i beati dai dannati e l’Inferno, un luogo caotico e di dolore eterno in cui le anime sono seviziate. Al posto del Paradiso, troviamo la Tebaide, in cui i padri della Chiesa e gli eremiti nel deserto indicano con la loro vita ascetica l’unica via per giungere a Dio.


    Non la promessa di beatitudine ultraterrena, ma un’alternativa drammatica: o la rinuncia e la disciplina monastica, o la condanna eterna.


    👉 Che cosa significava per un fedele medievale trovarsi di fronte a un ciclo pittorico senza Paradiso, ma dominato dalla paura della dannazione e dall’ascesi come unica speranza di salvezza?

  • ⚖ Dante e Virgilio

    Nell’affresco del Giudizio Finale compaiono due figure che alcuni studiosi riconoscono in Dante e Virgilio.


    Non sono le guide salvifiche della Commedia, ma sono respinti tra i dannati: un segnale polemico che riflette un sospetto in ambiente domenicano verso la poesia e verso il sapere “pagano”, talvolta associati a magia e negromanzia, e che s’intreccia con le tensioni politiche tra autorità ecclesiastica e potere imperiale a Pisa.


    👉 Che cosa significa collocare Dante tra i dannati in un ciclo di “predicazione visiva”: è un avvertimento politico, un atto di controllo dottrinale sulla parola poetica, o entrambi?

  • 🔨 I pulpiti di Nicola e Giovanni Pisano

    Due capolavori di scultura che dialogano tra loro a distanza di una generazione.


    Nel Battistero, il pulpito scolpito da Nicola Pisano nel 1260 segna una svolta epocale: le figure, ispirate all’arte classica, trasformano la pietra in un racconto vivido della fede. Le scene della Natività e del Giudizio uniscono bellezza e timore, diventando immagini potenti che parlano direttamente ai fedeli.


    Nel Duomo, il figlio Giovanni Pisano porta quella lezione ancora più avanti: il suo pulpito è drammatico, pieno di movimento, con corpi che sembrano uscire dal marmo per gridare la loro verità.


    Qui la paura del peccato e del giudizio diventa esperienza concreta, scolpita davanti agli occhi di chi ascoltava la predica.


    Due opere che non sono semplici sculture: sono vere e proprie prediche di pietra, che usano un linguaggio visivo capace di educare, commuovere e spaventare allo stesso tempo.


    👉 Come trasformavano la fede in paura due pulpiti che, più che opere d’arte, erano messaggi scolpiti dal potere per orientare le coscienze?

  • ⛪ Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria

    Questa chiesa è legata all’ordine domenicano, alle celebri predicazioni dei frati e alla diffusione del timor Dei.


    Lo stesso che ritroviamo negli affreschi di Buffalmacco, commissionati proprio dai domenicani di Santa Caterina.


    In breve tempo l’ordine riuscì a farsi strada nella comunità pisana: oltre alla forza delle predicazioni, anche attraverso il controllo delle sepolture seppero attirare a sé molti personaggi influenti della città, che sceglievano di essere sepolti a Santa Caterina e non al Camposanto monumentale.


    Questo portò a una contrapposizione diretta con i canonici della Cattedrale e il suo cimitero.


    👉 Che cosa significava, per Pisa, avere due luoghi di sepoltura in concorrenza, dove fede, memoria e potere religioso si intrecciavano?

  • ✝️ La morte e la tomba di Enrico VII

    Quando Enrico VII morì improvvisamente a Buonconvento nel 1313, si diffuse subito la voce che fosse stato avvelenato dal suo confessore domenicano.


    Pisa, fedele all’Impero, accolse le sue spoglie nel Duomo trasformando la sepoltura in un potente simbolo politico oltre che religioso.


    👉 Fu davvero una malattia improvvisa a stroncare l’imperatore, o l’avvelenamento fu la versione che tutti volevano credere?

  • ⛪ Chiesa di Santa Cristina in Chinzica

    Di origine longobarda, la piccola chiesa di Santa Cristina sorge nel quartiere di Chinzica, zona di nuova urbanizzazione a sud dell’Arno che nel Medioevo stava accogliendo i nuovi abitanti della città.


    La sua architettura semplice e arcaica, lontana dalla monumentalità della Piazza dei Miracoli, riflette una religiosità popolare e quotidiana, radicata nella vita del quartiere.


    Santa Cristina è così una testimonianza della memoria longobarda e del modo in cui Pisa intrecciava fede e identità nelle aree di nuova espansione urbana.


    👉 Che cosa ci racconta una piccola chiesa longobarda, sopravvissuta nel cuore di Chinzica, sul legame tra fede popolare e crescita della città medievale?

  • 🏰 Case-torri medievali e Palazzo Mosca

    
Nel quartiere di Chinzica, tra XI e XII secolo, le grandi famiglie pisane – come i Gambacorti, i Mosca e i Del Ponte – eressero le case-torri: alte e strette, spesso gemelle, servivano insieme da difesa e da segno di prestigio nello skyline cittadino. La loro verticalità parlava di potere, autorità e rivalità familiari.


    Con il tempo queste strutture si trasformarono in palazzi monumentali, come Palazzo Mosca: nato da un complesso di torri binate e rinnovato nel 1302 da Mosca di Ventura, divenne una residenza aristocratica affacciata sul Lungarno, simbolo di ricchezza e raffinatezza.


    👉 Che cosa raccontano queste torri e palazzi: la paura della guerra o il desiderio di mostrare supremazia e prestigio?

  • 🔖 3 musei di Pisa

    🖌 Museo delle Sinopie

    Unico nel suo genere, conserva i disegni preparatori (sinopie) degli affreschi trecenteschi del Camposanto, tra cui quelli di Buffalmacco. Visitandolo si entra nel “dietro le quinte” del ciclo pittorico: il museo rivela il processo creativo dei maestri medievali e custodisce particolari che oggi non sono più visibili negli affreschi originali del Camposanto.


    🏺 Museo dell’Opera del Duomo


    Custodisce molte delle opere legate ai monumenti di cui parla questa guida. Tra queste spicca il celebre Grifone islamico in bronzo, trofeo delle conquiste marittime pisane e simbolo della città proiettata nel Mediterraneo medievale.


    🚢 Museo delle Navi Antiche di San Rossore


    Oltre trenta navi romane perfettamente conservate raccontano il legame profondo di Pisa con il mare e con i due fiumi che la attraversavano, l’Arno e l’antico Auser oggi scomparso. Questo straordinario ritrovamento restituisce non solo la storia dei commerci e della navigazione, ma anche i segni del dissesto idrogeologico, delle alluvioni e delle tragiche morti in mare che segnavano la vita della città romana.

🔍 I TEMI DELLA GUIDA ITERPOPULI

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La Guida IterPopuli è molto più che una semplice guida, ma una vera e propria esperienza immersiva che ti accompagna alla scoperta profonda dei simboli e dei luoghi più significativi di Pisa, senza annoiarti!

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[...] L’edificio, molto allungato, è costruito in blocchi di arenaria e poggia su poderose sostruzioni in opera quadrata, profonde 2,30m. La peristasi comprendeva 6 colonne sui lati brevi e 17 sui lati lunghi, con enfatizzazione appunto della dimensione longitudinale. [...]

✨ Perché la Guida IterPopuli è diversa da tutte le altre ✨

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Storia, arte, archeologia, antropologia e sociologia si intrecciano per offrirti una prospettiva nuova e non convenzionale. Il patrimonio diventa un racconto da leggere e interpretare, in cui tu sei parte attiva: le sezioni contrassegnate dal simbolo 🍭 ti guideranno in questa esperienza.

🔍 Storie alternative

Non il solito nozionismo o ciò che tutti ripetono, ma le vicende storiche più scomode, dimenticate o trascurate: per guardare il patrimonio culturale con occhi diversi e più consapevoli. Perché il nostro patrimonio non è soltanto bello!

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IterPopuli ti invita a rallentare, leggere davanti ai monumenti e costruire il tuo percorso: non consumo veloce, ma un'esperienza riflessiva e trasformativa.

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Non troverai un elenco freddo di informazioni e descrizioni, ma un intreccio di storie, simboli e riflessioni legati al presente che attivano il nostro patrimonio culturale!


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🚶‍♀️ propone una passeggiata lenta e trasformativa per scoprire i monumenti attraverso dei temi


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🌟 è ricca di esempi collegati alla contemporaneità


👉 È tua per sempre: facile da usare, sempre accessibile nella tua area personale e pronta all’uso in qualsiasi momento.

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La Guida IterPopuli fa per te se…

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vuoi essere libero/a di organizzare il tuo viaggio con flessibilità, senza vincoli e orari pre-stabiliti


non ne puoi più di perderti tra le pagine di guide cartacee che non sai mai dove mettere e finisci per lasciare sempre nello zaino


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FAQ

🧠 COSA DICONO DI NOI ♥️

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Viaggio a Rimini

Per gli appassionati di storia antica e archeologia, questa guida su Rimini è un'opportunità imperdibile per esplorare le antiche radici di questa affascinante città sulla costa adriatica. Ogni sito archeologico descritto prende vita grazie ai dettagli e ai racconti che lo circondano. Barbara non si limita a spiegare dove andare o cosa vedere, ma ti invita a riflettere sul perché questi luoghi siano importanti.


Quello che ho apprezzato di più è stata la cura con cui ogni luogo è presentato. Non è una guida fredda e tecnica, ma un racconto appassionato che ti fa percepire il peso del passato.


Non è la solita guida: è una vera e propria esperienza. Mi ha fatto guardare la città con occhi nuovi. La consiglio!


— Alessia B.

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Viaggio a Pisa

Ho acquistato la guida di viaggio dedicata a Pisa; il contesto che circonda l’area archeologica trattata è chiaro fin dai primi moduli, arricchito con mappe che ben definiscono gli spazi e le successive trasformazioni.

La struttura della guida consente uno sguardo ampio sulla città, le stratificazioni culturali descritte sono quasi palpabili e vi sono parecchi spunti che si collegano ad altre realtà museali.

La lettura è scorrevole e accessibile, l’approccio multidisciplinare per quanto complesso si rivela essere straordinario e consente un arricchimento profondo ed entusiasmante.


— Vittoria V.

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Viaggio a Ortigia

Per chi, come me, è amante della storia antica e dell’archeologia, la guida di Ortigia è semplicemente perfetta. L’immersione è totale.

Mi sono “affacciata” sul Tempio di Apollo al mattino e alla Fonte Aretusa al tramonto, come consigliato da Barbara, e posso dire che è stato fantastico.

Ho adorato la storia di Aretusa e gli esempi contemporanei, ma anche la versione di Ovidio che Barbara ha restituto non soltanto come scrittore ma anche come uomo che nella sua vita ha sofferto molto.

Consigliatissima!


— Alessandra R.

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Viaggio a Rimini

Rimini è la mia città, ma non l'avevo mai vista dal punto di vista proposto da Barbara. Ho seguito la sua passeggiata in un pomeriggio, ma si può fare anche in due. Non avevo mai considerato il “dialogo tra i monumenti” e le sezioni contemporanee mi hanno offerto spunti utili per il nuovo anno scolastico (insegno italiano al liceo) 😊

L'intento di restare nel presente, pur viaggiando nel passato, è stato pienamente raggiunto. Anche il mio compagno, inizialmente poco entusiasta, alla fine ha apprezzato. Consiglio questa guida sia ai concittadini che ai turisti: è un modo nuovo e coinvolgente per scoprire la storia della città.


— Giada P.

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Viaggio a Ortigia

Per coloro che sono affascinati dalla storia antica di Ortigia, questa guida di viaggio è l’ideale!

La guida di Ortigia non è solo un elenco di monumenti o consigli pratici: è un invito a immergersi nelle radici storiche di quest’isola. Non si limita a spiegare cosa vedere, ma ti fa capire, attraverso alcune riflessioni critiche, perché ogni luogo è importante.


Una cosa che ho apprezzato molto sono i consigli pratici, disseminati con cura qua e là.


È stata una guida preziosa non solo per comprendere la storia, ma anche per vivere al meglio ogni momento sull’isola.


Per chi ama la storia, o semplicemente vuole trascorrere un weekend in un luogo così antico e affascinante come Ortigia, questa guida è davvero utile per osservare i monumenti da un altro punto di vista.


— Alessia B.

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Viaggio a Rimini

Il testo è fluido e coinvolgente, senza essere romanzato: i personaggi descritti sono realmente esistiti. Non è una guida per gli amanti della classica letteratura di viaggio come Matt Gross o Bill Bryson. I punti di vista di Barbara emergono solo nella scelta degli argomenti e nella parte contemporanea, lasciando comunque spazio al lettore. Ho letto la guida a casa e poi ho fatto la passeggiata in centro, che è stata piacevole (consiglio il tardo pomeriggio/sera). Da ora vedrò l'anfiteatro e il ponte di Tiberio con occhi nuovi. Consiglio la guida e spero che il progetto cresca.


— Diego L.

CHI SIAMO

BARBARA CALTABIANO

Archeologa e ideatrice di IterPopuli


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MIRCO PORZI

Archeologo, scrittore ed editor


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