
Rimini Criminale di Luca Cafaro
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€7.99
€7.99
Autore: Luca Cafaro
Titolo: Rimini Criminale
Pagg edizione cartacea: 382
Lingua: italiano
Formato: Epub con Adobe DRM
Prezzo:7,99 euro
Edizione: Mauna Kea, 2020
EAN/ISBN: 978-88-944865-1-3
Categoria: Thriller
LINK ALLA VERSIONE CARTACEA
IL TESTO: Una serie di crimini, apparentemente non collegati tra loro, dilaga tra le strade cittadine e le campagne di Rimini. Per il vicequestore Lombardi e la sua squadra è una matassa davvero difficile da sbrogliare. È proprio dietro la figura tranquilla del professor Casagrande, docente di lettere al Liceo, che si nasconde la soluzione: porterà a una banda straniera che coordina un incredibile e efferato traffico di vite umane. E la risposta di tanti misteri che lo coinvolgono nasce dal suo cuore nuovo, un trapianto che avrà risvolti imprevedibili. Un thriller avvincente, dal finale mozzafiato. Monumenti e vie di Rimini fanno da scenario a una storia in cui fino all’ultimo è dubbia la soglia tra coloro che sono vittime e carnefici.
L'AUTORE: Luca Cafaro, nato a Galatina, è laureato in Scienze Motorie e vive e insegna a Rimini. Ha pubblicato i thriller storici: “Un sogno chiamato libertà” (Neftasia Editore, 2011) e “Nel nome della fede. Otranto 1480” (Robin Edizioni – 2017) con il quale ha ricevuto diversi riconoscimenti. Da sempre attratto dal misticismo, i suoi romanzi sono un viaggio tra mistero e realtà.
ESTRATTO: L’uomo sedeva in auto con fredda pazienza. Il suo viso era tirato, le sue mani pesanti; i lineamenti marcati ne tradivano le origini straniere. Era fermo in quella postazione ormai da diverse ore. Il viale, nel silenzio del primo mattino, appariva deserto. Il tergicristallo emise un suono stridulo, mentre finissime gocce continuavano a coprire il parabrezza: aveva piovuto per tutta la notte. Un flebile raggio cercava di insinuarsi tra le nubi che, spinte da un soffio leggero, si allontanavano verso est. L’uomo si diede due schiaffi sul viso, poi si stropicciò il capo completamente calvo. Non doveva assolutamente perdere la concentrazione. Il suo sguardo non aveva mai abbandonato il cancello di un edificio posto a non più di dieci metri da lui.
Un vecchietto gli passò accanto, e abbassò gli occhi intimo- rito appena i loro sguardi si incrociarono. L’uomo vide nello specchietto retrovisore il suo riflesso scomparire dietro un palazzo. L’incarico che aveva ricevuto era stato chiaro e preciso: doveva sembrare un incidente. Per tre giorni aveva pedinato la sua vittima, un giornalista di un quotidiano locale, Rimini Inside. Aveva cercato di carpire i suoi movimenti, le sue abitudini, e come un segugio lo aveva seguito ovunque, prima di decidere che, per adempiere alla missione, quella era la circostanza migliore.
La sua attenzione fu catturata da una donna che, con passo assonnato, percorreva il vialetto dell’edificio. La osservò aprire il cancello e dirigersi verso una vettura. L’uomo accese il motore dell’auto, pronto a entrare in azione. Il prossimo inquilino a uscire dal palazzo sarebbe stato il suo obiettivo. Le sue pulsazioni erano regolari, basse, era stato addestrato a gestire queste situazioni. Poi, ebbe un sussulto. Una coppia stava percorrendo il vialetto. Sorridevano scambiandosi sguardi complici, ammiccanti. L’uomo inserì la marcia e strinse forte il volante con entrambe le mani. Come un predatore, attendeva il momento giusto per azzannare la sua vittima. Scrutò la coppia darsi un bacio prima di separarsi. La donna proseguì a destra; il compagno, che si accingeva a oltrepassare la strada per raggiungere la sua auto, esitò. Tirò fuori dalla tasca il cellulare e rispose a una chiamata. Era ancora fermo sul marciapiede. Quell’attesa sembrava eterna. Poi, con fare distratto, iniziò a muoversi. Il rombo di un motore squarciò l’aria.
L’impatto dell’auto con il corpo del giornalista fu violento, e lo fece sbalzare in alto, prima di cadere rovinosamente a terra. L’uomo osservò dallo specchietto retrovisore il giornalista riverso a terra inerme. Un ghigno di trionfo apparve sul suo volto, prima di allontanarsi e disperdere le sue tracce.
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Titolo: Rimini Criminale
Pagg edizione cartacea: 382
Lingua: italiano
Formato: Epub con Adobe DRM
Prezzo:7,99 euro
Edizione: Mauna Kea, 2020
EAN/ISBN: 978-88-944865-1-3
Categoria: Thriller
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IL TESTO: Una serie di crimini, apparentemente non collegati tra loro, dilaga tra le strade cittadine e le campagne di Rimini. Per il vicequestore Lombardi e la sua squadra è una matassa davvero difficile da sbrogliare. È proprio dietro la figura tranquilla del professor Casagrande, docente di lettere al Liceo, che si nasconde la soluzione: porterà a una banda straniera che coordina un incredibile e efferato traffico di vite umane. E la risposta di tanti misteri che lo coinvolgono nasce dal suo cuore nuovo, un trapianto che avrà risvolti imprevedibili. Un thriller avvincente, dal finale mozzafiato. Monumenti e vie di Rimini fanno da scenario a una storia in cui fino all’ultimo è dubbia la soglia tra coloro che sono vittime e carnefici.

L'AUTORE: Luca Cafaro, nato a Galatina, è laureato in Scienze Motorie e vive e insegna a Rimini. Ha pubblicato i thriller storici: “Un sogno chiamato libertà” (Neftasia Editore, 2011) e “Nel nome della fede. Otranto 1480” (Robin Edizioni – 2017) con il quale ha ricevuto diversi riconoscimenti. Da sempre attratto dal misticismo, i suoi romanzi sono un viaggio tra mistero e realtà.
ESTRATTO: L’uomo sedeva in auto con fredda pazienza. Il suo viso era tirato, le sue mani pesanti; i lineamenti marcati ne tradivano le origini straniere. Era fermo in quella postazione ormai da diverse ore. Il viale, nel silenzio del primo mattino, appariva deserto. Il tergicristallo emise un suono stridulo, mentre finissime gocce continuavano a coprire il parabrezza: aveva piovuto per tutta la notte. Un flebile raggio cercava di insinuarsi tra le nubi che, spinte da un soffio leggero, si allontanavano verso est. L’uomo si diede due schiaffi sul viso, poi si stropicciò il capo completamente calvo. Non doveva assolutamente perdere la concentrazione. Il suo sguardo non aveva mai abbandonato il cancello di un edificio posto a non più di dieci metri da lui.
Un vecchietto gli passò accanto, e abbassò gli occhi intimo- rito appena i loro sguardi si incrociarono. L’uomo vide nello specchietto retrovisore il suo riflesso scomparire dietro un palazzo. L’incarico che aveva ricevuto era stato chiaro e preciso: doveva sembrare un incidente. Per tre giorni aveva pedinato la sua vittima, un giornalista di un quotidiano locale, Rimini Inside. Aveva cercato di carpire i suoi movimenti, le sue abitudini, e come un segugio lo aveva seguito ovunque, prima di decidere che, per adempiere alla missione, quella era la circostanza migliore.
La sua attenzione fu catturata da una donna che, con passo assonnato, percorreva il vialetto dell’edificio. La osservò aprire il cancello e dirigersi verso una vettura. L’uomo accese il motore dell’auto, pronto a entrare in azione. Il prossimo inquilino a uscire dal palazzo sarebbe stato il suo obiettivo. Le sue pulsazioni erano regolari, basse, era stato addestrato a gestire queste situazioni. Poi, ebbe un sussulto. Una coppia stava percorrendo il vialetto. Sorridevano scambiandosi sguardi complici, ammiccanti. L’uomo inserì la marcia e strinse forte il volante con entrambe le mani. Come un predatore, attendeva il momento giusto per azzannare la sua vittima. Scrutò la coppia darsi un bacio prima di separarsi. La donna proseguì a destra; il compagno, che si accingeva a oltrepassare la strada per raggiungere la sua auto, esitò. Tirò fuori dalla tasca il cellulare e rispose a una chiamata. Era ancora fermo sul marciapiede. Quell’attesa sembrava eterna. Poi, con fare distratto, iniziò a muoversi. Il rombo di un motore squarciò l’aria.
L’impatto dell’auto con il corpo del giornalista fu violento, e lo fece sbalzare in alto, prima di cadere rovinosamente a terra. L’uomo osservò dallo specchietto retrovisore il giornalista riverso a terra inerme. Un ghigno di trionfo apparve sul suo volto, prima di allontanarsi e disperdere le sue tracce.
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