La merenda ha sempre fatto parte della mia quotidianità come qualcosa di "normale" e "ovvio"... fino al 2021.
Quell'anno ho iniziato un nuovo percorso alimentare, abbandonando la cucina tradizionale per scoprire quella a ridotto contenuto di zucchero e da lì mi si è aperto un mondo! Sì, perché quando riduci gli zuccheri a favore della quota proteica e dei grassi (buoni) in automatico cala il tuo livello di infiammazione corporea, ti svincoli dalla dipendenza da zuccheri, la glicemia si stabilizza, diminuisce il senso di fame e debolezza continui e ti senti più sazio/a ed energico/a.
Mangiando in modo saziante hai l'energia giusta per riuscire ad arrivare bene al pasto successivo, senza dover spizzicare e fare spuntini continuamente.
Ovviamente non è stato un cambiamento netto ed improvviso ma graduale e lento, e in modo naturale il mio corpo è arrivato a non richiedere più lo spuntino di metà mattina e metà pomeriggio. Gli ho dato tempo di "spurgarsi" dall'eccesso di zuccheri che aveva accumulato in decenni e piano piano ho trovato un nuovo sano equilibrio.
Questo non significa che io non faccia più merenda in nessun caso ma ci sono solo alcune eccezioni: per esempio se mi alzo molto presto e vado a pranzo tardi, oppure se dormo poco di notte è più probabile che abbia più fame durante il giorno, come anche se sono molto nervosa e stressata consumo di più (di nervi) e quindi ho più fame. Queste sono le uniche volte in cui, nonostante faccia dei pasti sazianti, il maggiore consumo energetico mi porta ad avere più necessità di mangiare. Devo anche dire che per fortuna non capita quasi mai, anzi, passano mesi fra un episodio e l'altro.
Ma cosa mangio se ho bisogno di fare uno spuntino?
Solitamente le mie merende sono formate da una quota di grassi (buoni) e proteine e da una quota di carboidrati (non insulinici), e generalmente sono queste: come quota proteico/grassa mangio semi di zucca, nocciole/mandorle, olive verdi, tahina, mentre come parte di carboidrati mangio carote crude, finocchi crudi, ravanelli, frutta fresca (verdura e frutta in base alla stagione) o essiccata come datteri/albicocche/cocco.
Sono tutti alimenti che possiamo portare con noi sia a lavoro che in borsa (a parte le olive e la tahina per cui magari serve una posata quindi se si è a giro sono meno pratici da consumare) e mangiarceli tranquillamente come faremmo con crackers, patatine, grissini, e snack vari.
I limiti ce li poniamo noi nella nostra testa pensando che mangiare una carota cruda sia più difficile che mangiare degli snacks, ma il gesto è lo stesso identico. Anzi, con frutta secca e verdure non ci ungiamo né sporchiamo di certo le mani, a differenza di tanti altri alimenti unti. Poi se il problema è questo, basta usare un tovagliolo e abbiamo risolto! Molto spesso questi paletti che ci mettiamo sono solo scuse per non prenderci cura di noi, perché è faticoso farsi del bene, richiede un impiego di energie mentali per osservare e capire cosa è buono per la nostra salute psico-fisica e per cambiare e migliorarsi, mentre è molto più comodo rimanere dove siamo, magari lamentarsi e poi volersi "gratificare" con il dolcetto.
Quello che mangiamo non è solo cibo, ma nasconde dietro di sé uno scenario molto più ampio di ciò che accade nella nostra vita e che pilota le scelte che facciamo anche a tavola, perché l'alimentazione è strettamente connessa con il nostro vissuto e le emozioni che lo accompagnano, sia come causa sia come conseguenza.
Ti è mai capitato di essere arrabbiato/a o stressato/a e dire "voglio un pezzo di dolce/pizza/cioccolata/merendina" e fare quindi merenda con questi prodotti? Ecco, questo ti dimostra ciò che ti ho detto poco fa, ovvero che dietro ad una semplice merenda si nascondono delle emozioni legate ad una situazione che abbiamo vissuto, e spesso cerchiamo conforto nel cibo per colmare vuoti o compensare insoddisfazioni in qualche settore della nostra vita. E guarda caso scegliamo sempre cibi ricchi di carboidrati... sai perché? Perché lo zucchero libera gli ormoni della felicità e ti fa provare (per un breve periodo di tempo e in modo effimero) piacere e soddisfazione. Poi però lascia dietro di sé solo macerie: senso di colpa, frustrazione e altra voglia di dolce (DIPENDENZA).
Se impari a mangiare con meno zuccheri, abbandoni anche la dipendenza e inizi a gestire in modo diverso le situazioni stressanti senza buttarti subito sul cibo. Per me è stato così, liberarmi dall'eccesso di zuccheri ha cambiato la mia chimica interiore influenzando positivamente anche la mia mente, mi ha permesso di sentirmi meno nervosa, non ho più avuto sindrome premestruale con nervosismo e sbalzi d'umore, e ho iniziato ad affrontare le situazioni stressanti con un'altra ottica.
Naturalmente non siamo macchine e non siamo perfetti, quindi le eccezioni ci sono sempre, in occasioni di particolare gravità o pesantezza, è naturale che anche gli equilibri più stabili vacillino, ma sono appunto ECCEZIONI. La normalità è tutto il resto.
Prova a introdurre un piccolo cambiamento alla volta nella tua quotidianità partendo dagli spuntini o dalla colazione, senza stravolgere tutto insieme perché non sarebbe sostenibile in primis a livello mentale.
Ho creato appositamente la CHALLENGE GRATUITA "5 giorni di energia" proprio per far sperimentare i benefici di questa alimentazione a chiunque sia curioso di provare a migliorare la propria quotidianità, esattamente come sperimento anche io ormai da anni.
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Se pensi di non averne bisogno ti faccio una domanda:
esiste davvero qualcuno sulla Terra che non ha piacere a migliorare la qualità della propria vita?
Giorgia