LA MAGIA DELLA SOLITUDINE · Il Cammino Primitivo
Prologo
Nel mese di marzo la dichiarazione dello stato di allarme provoca in Spagna una rivoluzione, nei comportamenti e nelle relazioni sociali. Incredulità, stupore, paura e rabbia sono i sentimenti che si diffondono con la scalata del coronavirus, mentre comincia un processo di progressivo adattamento a restrizioni personali sempre più marcate, sapientemente condotto dalle autorità che prendono carico della gestione della crisi.
Accentramento delle decisioni politiche, basate su pareri di fantomatici Comitati tecnico-scientifici e decisioni del Ministero della Salute, “militarizzazione” della lotta al virus, che si trasforma in guerra. Passano così tre mesi e si arriva a fine giugno.
Con l’arrivo dell’estate e il miglioramento dei dati epidemiologici e ospedalieri la preoccupazione istituzionale per l’uragano covid19 si allenta e in nome della difesa dell’economia ed in particolare del turismo, voce sostanziale nel bilancio della azienda Spagna, si riaprono aeroporti e confini.
Anche il Cammino di Santiago, per lo meno lungo i percorsi più battuti, (Francese, Portoghese, Nord, Primitivo) si rianima, pure se condizionato da disposizioni emanate dalle autorità sanitarie che impongono protocolli di sicurezza all’entrata dei pellegrini in albergues e pensioni
Dopo tre mesi di inattività, il richiamo del Cammino è troppo forte per non sfruttare subito il pertugio e allora via verso Oviedo a vivere un altro giro di giostra.
Altra partenza, sempre per Oviedo e per il Primitivo a ottobre, prima che la seconda ondata seppellisca nuevamente l’ansia di normalità.
Quello che segue è un mini diario emozionale di uno dei pochi zaini sul Cammino in tempo di Covid-19.
Adriano Gasperi
San Cristobal, dicembre 2020
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