Ciao a tutti!
È importante per un musicista — e in particolare per un bassista — essere versatile e saper suonare in tutti gli stili musicali. Ma ancora più importante è avere una preparazione solida, sia pratica che teorica.
Naturalmente, ognuno nella vita sceglie cosa fare con la musica: c’è chi vuole solo divertirsi, suonare con amici, senza grosse pretese… ed è bellissimo così. Ma se si sceglie di fare il musicista a livello professionale, le cose cambiano. Non è più solo un gioco: è lavoro vero.
🧠 Fuori dalla comfort zone: il vero banco di prova
Suonare è sempre una cosa bella. Ma quando vieni chiamato per lavorare su musiche che non sono le tue, fuori dalla tua zona di comfort, le difficoltà emergono. E se non hai affrontato certi argomenti, puoi ritrovarti turbato, scoraggiato, triste.
Per questo bisogna essere un passo avanti, in modo costruttivo. Affrontare anche gli aspetti che sembrano semplici o scontati, perché spesso sono proprio quelli a metterci in crisi.
🎶 (Esempio): Anche il liscio può metterti alla prova
Parlo per esperienza: anche suonare in una band di liscio non è affatto semplice. Spesso vengono date parti da leggere, oppure richieste linee di basso specifiche per generi che non si conoscono. E se non sei preparato, sono sudate vere — e si rischia di perdere il lavoro.
Anch’io nel mio percorso ho avuto sconfitte, ma mi sono servite per imparare, maturare, crescere musicalmente. E soprattutto per imparare a stare con le persone — cosa tutt’altro che semplice.
Essere musicisti non è solo tecnica e teoria: bisogna saper stare bene, essere affidabili, disponibili, ma anche attenti. Attenti a chi ci circonda, perché purtroppo ci sono anche “falsi musicisti” che causano problemi.
📚 La lettura musicale: una competenza che fa la differenza
Se vuoi fare il musicista professionista, devi considerare tanti aspetti. Uno dei più importanti è la lettura musicale.
A livello professionistico, vengono date partiture da leggere o provare. E anche se siamo nell’era tecnologica, il pentagramma è sempre presente — su carta o su iPad, non cambia nulla.
La musica è quella, e bisogna saperla riconoscere.
Il mio consiglio:
Dedica molto tempo alla lettura musicale, soprattutto quella a prima vista. Studia solfeggio ritmico, lettura melodica, armonia di base.
Non serve diventare scienziati, ma musicisti consapevoli. Tre anni di studio serio sulla lettura possono darti una carta in più.
🧩 Chi viene scelto davvero?
Facciamo un esempio: Se vieni chiamato per un provino, e ci sono due bassisti:
- Il primo ha una tecnica mostruosa, ma non sa leggere bene
- Il secondo (magari tu) ha meno tecnica, ma legge perfettamente
Chi verrà scelto? 👉 Tu, perché sei al servizio del lavoro richiesto. Ai professionisti non interessa avere un “mostro”: interessa avere una persona affidabile, che sappia accompagnare, leggere, improvvisare e fare ciò che serve.
È come chiamare un imbianchino: se inizia a colorare a modo suo, senza seguire le indicazioni, lo mandi via. Così è nella musica: bisogna saper fare ciò che viene richiesto, non solo ciò che ci piace.
🎯 Non focalizzarti su un solo genere
Se vuoi fare il professionista, non studiare solo ciò che ti piace. Studia tutti i generi musicali, anche quelli che non ami. Perché nel lavoro, suonerai più cose che non ti piacciono che cose che ti piacciono — e questo è normale.
🎼 Conclusione: la musica è servizio, non solo espressione
Quando si fa musica, non bisogna essere scienziati, ma musicisti. E per essere musicisti, bisogna:
- Conoscere la lettura musicale
- Comprendere l’armonia
- Saper vivere in equilibrio, anche quando si è in “agonia” professionale
La musica è servizio, consapevolezza, versatilità. E se vuoi fare questo mestiere, fallo con dedizione, apertura e preparazione vera.
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