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Racconti di Nativi Americani: Eroi e Grandi Capi Indiani di Charles A. Eastman

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Autore: Charles A. Eastman

Curatore: Raffaella Milandri

Titolo: Racconti di Nativi Americani: 

Eroi e Grandi Capi Indiani

Pagg edizione cartacea: 148

Lingua: italiano  

Formato: Epub con Adobe DRM

Prezzo: 7,99 euro

Edizione: Mauna Kea, 2023

EAN/ISBN: 978-88-31335-42-3 

Categoria: Nativi Americani, Indiani d’America, Sioux, Lakota

LINK ALLA VERSIONE CARTACEA

IL TESTO: In questa preziosa serie di mirabili ritratti di “Eroi e Grandi Capi Indiani” di Charles Eastman, arricchita da foto originali, si legge tanto orgoglio e fierezza da parte dell’autore nel presentare l’essenza dei Nativi Americani, attraverso i valori che hanno animato questi Grandi Capi e le loro gesta. Certo, non tutti sono stati eroi immacolati, basti pensare al personaggio controverso di Hole in the Day; ma la maggioranza di queste figure storiche native offre vite e comportamenti esemplari, in quella che è stata la drammatica lotta per la sopravvivenza del loro popolo nel periodo più buio. Il senso di Giustizia permea le decisioni di molti di questi eroi, da Sitting Bull (Toro Seduto) a Red Cloud (Nuvola Rossa), da Crazy Horse (Cavallo Pazzo) a Chief Joseph (Capo Giuseppe) e altri. Finalmente i Grandi Capi Indiani raccontati da un Indiano: Eastman, Dakota egli stesso, ha incontrato diversi di essi in prima persona, e ha raccolto le loro storie e quelle di chi li ha conosciuti. In questa opera, sono i capi Dakota, Lakota e Cheyenne a essere più rappresentati; peraltro, come ben sappiamo, sono proprio stati loro gli ultimi e strenui combattenti per la libertà degli Indiani d’America. Questa edizione è tradotta e annotata da Raffaella Milandri.

L'AUTORE: Charles A. Eastman nacque nel 1858 nella Riserva Santee Dakota vicino a Redwood Falls, in Minnesota, e morì nel 1939. Si laureò in medicina all’Università di Boston nel 1890 e un mese dopo la laurea curò le ferite dei sopravvissuti di Wounded Knee. Fu un forte sostenitore delle cause dei Nativi Americani e si adoperò per creare unità tra gli Indiani di tutto il Paese. Trascorse gran parte della sua vita cercando di conciliare i valori e le convinzioni contrapposte della società bianca e della cultura Sioux.

IL CURATORE: Scrittrice e giornalista, Raffaella Milandri, attivista per i diritti umani dei Popoli Indigeni, è esperta studiosa dei Nativi Americani e laureata in Antropologia. È membro onorario della Four Winds Cherokee Tribe in Louisiana e della tribù Crow in Montana. Ha pubblicato finora oltre dieci libri, tutti sui Nativi Americani e sui Popoli Indigeni, con particolare attenzione ai diritti umani, in un contesto sia storico che contemporaneo. Tra le sue opere ricordiamo “Nativi Americani. Guida alle Tribù e alle Riserve Indiane degli Stati Uniti” (Mauna Kea, 2021), una opera completa e aggiornata sul mondo delle tribù indiane oggi.


ESTRATTO: Red Cloud (Nuvola Rossa) nacque intorno al 1820 vicino alla biforcazione del fiume Platte. Faceva parte di una famiglia di nove figli il cui padre, un guerriero abile e rispettato, allevò il figlio secondo il vecchio regime “spartano”. Si dice che il giovane Red Cloud fosse un ottimo cavaliere, capace di attraversare a nuoto i fiumi Missouri e Yellowstone, con un portamento dignitoso e un coraggio indiscutibile, ma sempre gentile e cortese nella vita quotidiana. Quest’ultimo tratto, insieme a una voce singolarmente musicale e gradevole, è sempre stato caratteristico di quest’uomo. Quando aveva circa sei anni, suo padre gli diede un puledro vivace e gli disse: «Figlio mio, quando sarai in grado di sederti tranquillamente sul dorso di questo puledro senza sella né briglie, ne sarò felice, perché il ragazzo che riesce a conquistare una creatura selvaggia e a imparare a usarla sarà in grado, come un uomo, di conquistare e governare gli uomini». Il piccolo, invece di andare a chiedere consiglio e aiuto al nonno, come avrebbe fatto la maggior parte dei ragazzi indiani, iniziò tranquillamente a esercitarsi nel lancio del lazo. In poco tempo riuscì a prendere al lazo il puledro. Fu subito trascinato via, ma resistette e alla fine riuscì a legarlo al palo vicino al teepee. Quando i ragazzi più grandi portarono la mandria di pony ad abbeverarsi, lui guidò il suo puledro con gli altri. Ben presto il pony si abituò a lui e si lasciò prendere. Il ragazzo cominciò a cavalcarlo a pelo; fu disarcionato molte volte, ma continuò fino a quando riuscì a cavalcare senza nemmeno una corda, seduto a braccia conserte e guidando l’animale con i movimenti del corpo. Da quel momento in poi mi disse di aver domato tutti i suoi pony e, in breve tempo, anche quelli di suo padre.                                 



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