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Racconti di Nativi Americani: Plenty Coups, Capo dei Crow. La vita di un grande Indiano di Frank B. Linderman

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Autore: Frank B. Linderman

Curatore: Raffaella Milandri

Titolo: Racconti di Nativi Americani: Plenty Coups, Capo dei Crow.

La vita di un grande Indiano

Pagg edizione cartacea: 228

Lingua: italiano

Formato: Epub con Adobe DRM

Prezzo: 7,99 euro

Edizione: Mauna Kea, 2022

EAN/ISBN: 978-88-31335-32-4

LINK ALLA VERSIONE CARTACEA


IL TESTO: “Gli uomini bianchi troppo spesso promettevano di fare una cosa e poi, quando agivano, ne facevano un’altra. Non siamo mai stati in grado di capire l’uomo bianco, che inganna solo se stesso”, dice Plenty Coups. Questo libro raccoglie le storie del più straordinario Capo Crow del suo tempo, Plenty Coups, aprendo una visione viva e palpitante sulla vita dei Nativi Americani “quando c’erano ancora i bisonti”. Le parole del Capo indiano sono incredibilmente vivide e dettagliate, e ci trasportano in un mondo lontano nel tempo e nello spazio, di cui proviamo una inspiegabile nostalgia. Forse vorremmo che fosse andata in maniera diversa, che la libertà dei Popoli delle Pianure fosse stata rispettata, e che non avessero dovuto subire quello che invece è stato. Leggendo le storie di Plenty Coups comprenderemo appieno le battaglie dei Crow contro gli antichi nemici Sioux (Lakota) e Cheyenne, la loro scelta di allearsi con gli uomini bianchi, e prenderemo confidenza con la vita quotidiana degli accampamenti indiani, gli appostamenti, le astuzie e strategie di guerra. Plenty Coups ci conduce tra i teepee, nelle cerimonie, sui campi di battaglia, a cavallo, ci fa appostare con lui dietro le rocce in attesa del nemico, con descrizioni minuziose della cultura tradizionale e dei miti del suo Popolo. Una lettura incredibilmente emozionante. Questa edizione è tradotta e annotata da Raffaella Milandri, membro adottivo del popolo Crow.


L'AUTORE: Frank Bird Linderman (1869-1938) è stato uno scrittore, politico, alleato e sostenitore dei Nativi Americani ed etnografo del Montana. Nato a Cleveland, nell’Ohio, da giovane si recò nel West e si appassionò alla vita di frontiera del Montana. Pubblicò la sua prima raccolta di storie tribali dei nativi americani nel 1915 e scrisse altri venti libri nei due decenni successivi. Scrisse per condividere ciò che sapeva sulle culture dei Nativi Americani e per preservare le loro storie tradizionali. 

IL CURATORE:  Scrittrice e giornalista, Raffaella Milandri, attivista per i diritti umani dei Popoli Indigeni, è esperta studiosa dei Nativi Americani e laureata in Antropologia. È membro onorario della Four Winds Cherokee Tribe in Louisiana e della tribù Crow in Montana. Ha pubblicato oltre dieci libri, tutti sui Nativi Americani e sui Popoli Indigeni, con particolare attenzione ai diritti umani, in un contesto sia storico che contemporaneo. Si occupa della divulgazione della cultura e letteratura nativa americana in Italia e attualmente si sta dedicando alla cura e traduzione di opere di autori nativi. Tra le sue diverse opere ricordiamo “Gli Ultimi Guerrieri” (Mauna Kea, 2019), e “In Alaska”.


ESTRATTO: Plenty Coups (Aleek-chea-ahoosh, che significa Molti Colpi) era stato capo dei Crow (Absarokee) sin da quando avevo saputo qualcosa su di loro. Era probabilmente l’ultimo capo legittimo che aveva visto molto della vecchia vita degli Indiani delle Pianure, e ho scritto la sua storia così come me l’ha raccontata, in modo che una testimonianza genuina della sua vita possa essere conservata.

Sono convinto che nessun uomo bianco abbia mai conosciuto a fondo l’Indiano, e un lavoro come questo mio deve risentire, purtroppo, delle visioni molto diverse della vita che hanno le due razze, rossa e bianca. Ho studiato l’Indiano per più di quarant’anni, non freddamente, ma con solidarietà; eppure anche ora non sento di sapere molto di lui.

Egli mi ha detto molte volte che lo conosco, che ho “sentito il suo cuore”, ma non sono sicuro che sia così.

Eppure uno straniero, dopo aver trascorso una settimana di vacanza nei nostri parchi nazionali, alternativamente pescando e parlando con un uomo delle tribù di lingua inglese, tornerà a casa e scriverà con disinvoltura tutto quello che c’è da imparare sulle abitudini, le credenze e le tradizioni delle tribù indiane del Nord-ovest.

Napoleone disse, dopo aver letto l’Iliade: “Sono particolarmente colpito dai modi rudi degli eroi, rispetto ai loro pensieri elevati”. L’Indiano ci ha sorpreso con lo stesso contrasto, e così ci confonde nella nostra stima finale della razza che abbiamo conquistato e dalla quale avremmo potuto imparare le lezioni necessarie, se ci avessimo provato.

Ora è troppo tardi.

I veri Indiani se ne sono andati, e negli scritti che verranno dai loro discendenti, troveremo difficoltà a decidere tra verità e falsità riguardo a una vita che gli scrittori non potevano conoscere. Il cambiamento da un’esistenza normale a un’esistenza incerta e innaturale arrivò così all’improvviso per l’Indiano delle Pianure che i suoi costumi e le sue tradizioni non poterono progredire, e anzi si estinsero tutti, insieme al bisonte nei primi anni Ottanta dell’Ottocento.

Si rimane sbalorditi dal fatto che un periodo così breve abbia potuto cancellare tradizioni vecchie di secoli e, dopo aver meditato, ci si chiede quanta verità conosciamo dei popoli antichi. I Crow come tribù sono sempre stati amici degli uomini bianchi, essendoci stato solo un singolo caso di ostilità tribale. Questo fu il loro assurdo tentativo, nel 1834, di affamare i commercianti di una postazione dell’American Fur Company sul fiume Missouri superiore, perché la Compagnia l’aveva situata nel territorio dei loro acerrimi nemici, i Blackfeet.

Non spararono nessun colpo ostile, comunque, e non attaccarono il forte, ma lo circondarono silenziosamente e piantarono le loro tende, che dieci giorni dopo furono disperse da una singola palla di cannone atterrata in mezzo a esse.

I Crow mi sembrano diversi dai loro vicini in molti aspetti (per esempio, non scambierebbero le loro pellicce per whisky), e credo che siano arrivati dal Sud, nel passato.

Erano quasi costantemente in guerra (per lo più difensiva) con i Sioux, Cheyenne, Arapahoe e Blackfeet.


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